Con un po’ di anticipo, anche quest’anno è arrivato il momento che segna l’avvicinarsi della vendemmia. L’uva continua a cambiare il suo colore e i monitoraggi alla maturazione diventano via via più frequenti. Ma il segnale più significativo lo danno Zuccheri e Acidità Totali, valori negli acini che si alzano e si abbassano rispettivamente, fino a raggiungere il giusto equilibrio che contribuisce a determinare il periodo di raccolta.

Sì, contribuisce. Perché non è l’unico aspetto da considerare quando si decide la data di inizio, e fattori come maturità fenolica e aromatica entrano in gioco e vengono monitorati assieme a quella tecnologica. Non parliamo quindi di decisioni affrettate, bensì di un approccio basato su dati e osservazioni, essenziali per garantire la qualità finale del vino. Ma se un tempo era sufficiente valutare la qualità dell’uva raccolta per giudicare un’annata, oggi le sfide climatiche ci impongono di rivedere anche le nostre strategie di gestione del vigneto durante tutto l’anno. Ormai è chiaro a tutti che il clima è diventato un fattore sempre più imprevedibile. Non è quindi solo il “cosa”, ma anche il “come” che sta diventando sempre più rilevante.

Il bello del vino è che, nel bene e nel male, si porta con sé l’anno trascorso in vigna: ogni bottiglia è specchio del clima, di sfide inaspettate e opportunità da cogliere. Con la vendemmia alle porte possiamo guardarci indietro per tirare le somme di quello che è stato e costruire le nostre aspettative.

Abbiamo salutato l’inverno e ci siamo ritrovati in una primavera più asciutta e più calda rispetto alla media degli ultimi cinque anni, condizioni che hanno contribuito a rapido germogliamento e crescita della vite. Poi un abbassamento improvviso delle temperature nella seconda metà di aprile, e la gelata che ha colpito le zone più sfortunate. Inizia un periodo di piogge intense che si prolunga per tutto maggio e gran parte di giugno, aumentando il rischio di peronospora e rubando giorni utili al lavoro in vigna.

Poi finalmente luglio ci porta il sole. E il caldo. Molto. I giorni con temperature registrate oltre ai 35 gradi sono aumentati, 5 nel 2024, un +127% rispetto agli ultimi dieci anni, così che le piogge cadute durante i mesi precedenti si rivelano preziose.
Le temperature così elevate hanno velocizzato il processo di maturazione tecnologica, tant’è che gli zuccheri rilevati al 15/08/2024 sono gli stessi valori che erano stati raggiunti il 27/08/2023. Dunque, parliamo di due settimane d’anticipo. E ovviamente ritroviamo lo stesso anticipo nei dati raccolti delle acidità totali.

Comunque, nonostante i capricci del clima, siamo soddisfatti di quello che è stato finora e guardiamo alle prossime settimane con fiducia ed entusiasmo. Le uve godono di buona salute e, nonostante il forte caldo, le piante non soffrono un eccessivo stress idrico. Starà a noi gestirle al meglio e trasformarle in un vino che sappia raccontare l’annata 2024.

Buona vendemmia a tutti! 

 

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